Il luogo, per una
conferenza stampa, era singolare.
Osteria l’Anfora,
nella zona del ghetto, a Padova.
Forse l’unica
osteria, ancora tale, non contaminata, dove il pianoforte suona per
davvero,
con l’Emilio che
canta.
Miglior posto e
migliore compagnia non potevano toccare ai giornalisti e ai
comunicatori
per saperne di più
della rassegna Borghi d’Europa (1-4 dicembre, Bassa Padovana e
Bassa Veronese),
grazie all’istinto
della rete dei borghi europei del gusto.
Il resto lo hanno
fatto i vini , i cicchetti e un bel piatto di bigoi che l’Alberto
ha sciorinato
fra una chiacchiera
e l’altra e il ‘racconto’ di esperienze di territori benedetti
ma poco
conosciuti, che si
tenterà di promuovere ed inserire nei progetti europei.
E poi le storie che
Alessandro Grazia, di Minerbe, ha saputo raccontare : la Riseria
della
Bassa Veronese (Riso
Grazia,appunto), generazioni di impegno passione e sacrifici .
La storia ha inizio
nel 1946 quando Antonio Grazia, con spirito di intraprendenza e
grande impegno, dà vita alla “Riseria del Basso Veronese”, con
sede a Legnago (VR). Le capacità imprenditoriali del fondatore,
unite alla conoscenza delle zone vocate alla produzione del
riso, consentono una
costante ascesa della Riseria che, nel 1984, ad opera del successore
Gaetano Grazia, si
trasferisce nella nuova sede di Minerbe. Nel 2004 la Riseria ottiene
la certificazione di qualità ISO9001. Dal 2009 l’azienda è
gestita dai nipoti del fondatore:
Alberto e Alessandro
Grazia che nel 2013 ampliano lo stabilimento.
Ma non è soltanto
la storia di un successo imprenditoriale e commerciale che Alessandro
ha raccontato. E’ anche la storia di un nuovo progetto culturale
che porta l’azienda di Minerbe ad
impegnarsi in un
nuovo percorso : la nascita di un Itinerario Culturale ‘Le Vie
Europee del
Riso’,che
comprenderà le diverse zone di produzione del nostro Paese, della
Spagna, della
Francia e della
Grecia. Itinerario che è nato, ufficialmente, nel Ghetto di Padova,
all’Osteria l’Anfora,e che ha già trovato un proprio spazio
informativo nei quotidiani locali.
E Diosa, di quanto
ha bisogno di notizie siffatte il nostro Paese !