mercoledì 28 ottobre 2015

Gioachino: le migliori carni delle Marche

Quando storia, tradizione e territorio si coniugano con un prodotto d’eccellenza, nascono esperienze in grado di trasportare i sensi e conquistare il cuore.
Questo è quanto accaduto ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche nel contesto di Expo 2015, assaporando i prodotti Gioachino: il gusto di sapori autentici di questi manufatti è il risultato di lavorazioni artigianali, eseguite con cura nel rispetto della tradizione, su carni della migliore qualità.
Solo l’eccellenza delle carni bovine certificate è utilizzata per produrre carne salata, pastrami, speck, pancetta affumicata, roast-beef Gioachino.
Tutte le carni Gioachino provengono da capi Bovinmarche allevati secondo un preciso regolamento e sottoposti a costanti e ferrei controlli per garantirne sicurezza e genuinità. Mantenendo tutte le pregiate caratteristiche della materia prima, Gioachino ne esalta il sapore con prodotti ideali per uno stile di alimentazione sano ed equilibrato.
Ma… perché Gioachino? Ovviamente, in onore del compositore Gioacchino Rossini, pesarese e, pare, grande estimatore della tavola.

mercoledì 21 ottobre 2015

Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino

Il consumo del formaggio nell’alimentazione italiana è particolarmente gradito e molto diffuso ed anche in questo settore la produzione regionale marchigiana vanta una lunga e consolidata tradizione. Il tagliere dei formaggi comprende il pecorino (in realtà ne esistono più di cento tipi, ognuno che riflette la maestria del produttore), accomunati dall’uso del latte ovino crudo appena munto e dal caglio, che deve essere naturale di agnello o capretto. Sono inoltre da ricordare anche i formaggi di latte di capra, che vantano specialità quali il caprino al lattice di fico, per il quale sono impiegati attrezzi di legno e caldaie in rame stagnato per preservare la microflora batterica autoctona.
Non mancano le specialità come il pecorino fatto stagionare in botti di rovere, barili o tini o il Formaggio di Fossa, tipico delle provincie più a Nord, che si caratterizza per la stagionatura in fosse scavate nella roccia. La Caciotta di Urbino, detta anche Casciotta, tra i formaggi più conosciuti delle Marche, ha ottenuto la DOP. Si riconosce per la sua pasta friabile, semicotta, ottenuta lavorando latte di pecora e vaccino, con l’aggiunta di caglio e lieviti nobili. Segue una breve stagionatura.
Ancora troviamo il formaggio al tartufo, l’Ubriacone, ottenuto aggiungendo all’impasto vinacce di uve autoctone del territorio anconetano o il pecorino ubriaco alla Vernaccia di Serrapetrona. Delicato, dal piacevole profumo è anche il formaggio foglia di noce.
Questo e molto altro è stato illustrato negli appuntamenti con i “Giovedì del gusto” organizzati da Regione Marche a Milano nel contesto del Fuori Expo 2015, che hanno visto la partecipazione di diverse aziende agricole che hanno così avuto l’opportunità di presentare le loro produzioni con tutto l’entusiasmo e la competenza che, solo chi lavora con amore per il proprio territorio e rispetto per le tradizioni, può fare.

domenica 16 agosto 2015

Fossacesia : storia e luoghi


Una delegazione di giornalisti e di comunicatori della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto
ha visitato in questi giorni Fossacesia, dopo aver incontrato le sue eccellenze a Casa Abruzzo,in occasione di Expo 2015.
Il Comune di Fossacesia è stato invitato a partecipare in settembre a Comunicare Per Esistere, gli Stati Generali della Comunicazione Territoriale, che si tengono in Istria.

Fossacesia : storia e luoghi


Fossacesia è un comune di 6.423 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo, nota località balneare soprattutto per gli abitanti di Lanciano e dei comuni dell'interno. Dal 2004 si fregia della Bandiera Blu.
Fossacesia si trova su un'altura della fascia litoranea alla sinistra della foce del fiume Sangro, a circa 2 km dalla costa. Il territorio del comune, intensamente coltivato, si estende per 30,08 km², dalla costa, lungo la piana del fiume Sangro, salendo in collina in direzione di Lanciano.
La frazione di Fossacesia Marina, invece, si sviluppa lungo la costa, protetta dalla piccola baia chiamata "Golfo di Venere". Le spiagge sono costituite, per la quasi totalità, da ciottoli bianchi. A sud, verso la foce del Sangro, la costa si fa più bassa e, per piccoli tratti, vi si trovano anche dune di sabbia. A nord si trova il litorale roccioso di Punta Cavalluccio, punteggiato dai caratteristici trabocchi, le antiche strutture per la pesca protese sul mare.

Storia
Nel IX secolo Fossacesia subì una colonizzazione monastica da parte dei benedettini di Farfa che vi organizzarono una corte, un’azienda fondiaria e amministrativa intorno alla quale si costituì l’aggregato umano formato da coloni e artigiani al servizio dell’abbazia di San Giovanni in Venere.
Nell'anno 1004 fu fondata l’abbazia da Trasmondo II, Conte di Chieti.


L'abbazia di San Giovanni in Venere
Nell'anno 1195 il diploma dell’Imperatore Enrico VI di Svevia concedeva in privilegio all'abbazia di San Giovanni in Venere una località vicina chiamata Fossamcaecam.
Nel XII secolo il nome veniva scisso in Fossam Caecam. In seguito, il toponimo subì diverse varianti e nel 1239 compare la scritta Fossacieca.
Nella seconda metà del XII secolo, l’abbazia, distrutta negli anni precedenti, fu ricostruita dall’abate Oderisio II (1155-1204). Nel XVI secolo l’abbazia fu devastata dalle incursioni saracene.
Nel 1585 fu affidata da Papa Sisto V all’Oratorio di Santa Maria di Vallicella in Roma.
Nel XVII secolo Fossacesia passò sotto il dominio dei de Rubeis ma alla fine del Settecento era Terra Regia.
Nel 1671 spuntò il binomio Fossa Ceca.
Nel 1802 il binomio Fossa Ceca fu unito in una sola parola.
Nel 1863 compare il toponimo definitivo, Fossacesia.

Nel 1943 durante la battaglia del Sangro, Fossacesia viene pesantemente bombardata dall'aviazione alleata.


Fontane
La Fontana delle Cinque Cannelle, del 1888.
La Fonte di Venere, fontana di origine romana ancora esistente sotto il muraglione dell'Abbazia di San Giovanni in Venere, dove secondo una tradizione paganeggiante sussistente fino alla metà del 1900, le donne desiderose di concepire un figlio si recavano ad attingere l'acqua.
Il lavatoio. È composto di due vasche rettangolari in pietra contigue, di cui una più corta della prima.
Chiese
L'abbazia di San Giovanni in Venere.
La chiesa di San Donato, costruita nel 1905, ricostruita in seguito ai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
La chiesa di Santa Maria delle Grotte. La chiesa fu costruita nella seconda metà del duecento con strutture gotico-cistercensi. L'interno è decorato da affreschi di stile francese del periodo della fondazione della chiesa, i restanti, di stile toscano-tardo giotteschi sono del XIV e XV secolo.[4]
La chiesa del Santissimo Rosario, costruita nel 1876.
La chiesa di San Silvestro, fondata a Villa Scorciosa nell'XI secolo. Il 29 agosto 2009 è stata riconsacrata e riaperta al pubblico. La facciata principale è romanica. Sopra il portale vi è un arco a sesto acuto. Sopra ancora vi è una finestrella ad oblò. All'angolo a destra della facciata, sul tetto, vi è il campanile a vela.
Palazzi e ville
Il palazzo nobiliare Contini (1770).
Il palazzo nobiliare Mayer (metà Ottocento).
Il casino Mayer sito sulla strada che da Fossacesia porta all'Abbazia di San Giovanni in Venere.
Il Palazzo del Comune, edificato nel 1882.

Altri luoghi d'interesse
I trabocchi, strutture su palafitte in legno disseminate lungo il litorale, per questo detto "costa dei trabocchi".
« ...Quella catena di promontori e di golfi lunati dava l'immagine d'un proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro cereale. Le ginestre spandevano per tutta la costa un manto aureo. Da ogni cespo saliva una nube densa di effluvio, come da un turibolo. L'aria respirata deliziava come un sorso d'elisir. »
(Gabriele d'Annunzio da Il trionfo della morte)

sabato 2 maggio 2015

Le Marche della Pasta Filotea e di Giordano Galiardi a Il Gusto Italiano Lab – Le proposte di CasadiPasta e il pane di Rosi e Vania Dal Pont (Roe di Sedico) in Veneto / 2 maggio




A Il Gusto Italiano Lab, Giovanni Meneghini (editore del Magazine), ha condotto la degustazione
che ha avuto come filo conduttore alcuni prodotti tipici delle Marche.
Mario Dal Pan , nume tutelare di CasadiPasta di Santa Giustina BL), è andato alla scoperta delle migliori e gustose materie prime sparse sul territorio per dare la possibilità di mangiare bene e sano.
CasadiPasta ha cercato i migliori frutti della terra, l'acqua più pura, le uova più fresche, salumi e formaggi locali per dar vita ad una linea di prodotti surgelati e quindi senza conservanti di alta qualità per la ristorazione professionale e per il consumo a casa. La pasta ripiena, le crespelle, i ravioli, gli gnocchi e i prodotti tipici, principali attori della gastronomia veneta e di tutta la montagna dolomitica.
Ma CasadiPasta ha aperto anche un 'atelier' dedicato al mondo della pasta e dei primi piatti. Da qui è nata la segnalazione della Pasta Filotea di Ancona.

I maltagliati di casa Filotea sono stati interpretati con un ragù di carni bianche, impreziosito da tocchi di pecorino parmigiano reggiano ricotta fresca e un pizzico di peperoncino. Ne è scaturito un connubio dai sapori delicati, con un leggero sentore di piccante, mai esagerato, grazie alla delicatezza della ricotta fresca.
I maltagliati sono una pasta corta dalle dimensioni irregolari , particolarmente indicati per sughi di funghi e di carne.

Un filo d'olio d'oliva di Cartoceto, dell'azienda agricola di Giordano Galiardi, e le olive in salamoia (olive di varietà Leccino e Frantoio biologiche marinate e conservate in acqua e sale marino integrale), avevano accompagnato l'attesa. Le coltivazioni dell'azienda agricola Galiardi vengono trattate come sessanta anni fa utilizzando rame, zolfo e calce e i terreni concimati con letame, pollina o stallatico. La filosofia dell'azienda agricola Galiardi è il rispetto della tradizione e del territorio in un contesto produttivo al passo con i tempi. “
Un olio armonico, gradevolmente amarognolo e lievemente piccante perché ottenuto da olive colte al giusto punto di maturazione, molite entro 48 ore dalla raccolta con sistemi che ne valorizzano le proprietà organolettiche.
E poi i vini sempre di casa Galiardi : vino di qualità,un vino naturale, autentico, ottenuto senza uso di prodotti chimici, capace di mantenere le caratteristiche sensoriali dell'uva d'origine e prodotto da una vinificazione che fa uso esclusivo dei soli lieviti dell'uva evitando l’utilizzo di solfiti. Il Bianchello del Metauro DOC Biologico alla vista si presenta cristallino, colore giallo tendente all' oro satinato, consistente. Al naso è complesso , fruttato di pesca gialla , frutto della passione, papaia e scorze di agrumi canditi, nota fruttata di ginestra. Al palato è secco, caldo con piacevoli sensazioni di morbidezza, chiude con sapida mineralità e giusta freschezza.Vino equilibrato, di corpo e armonico.


Il pane del laboratorio è il frutto delle alte terre bellunesi, del Panificio Dal Pont di Roe di Sedico (BL). Rosi e Vania hanno deciso, con grande semplicità, di continuare una storia iniziata dal bisnonno Enrico, portata avanti da nonno Riccardo e consegnata loro da papà Lionello e mamma Valeria.Un'attività ultracentenria, oggi interamente declinata al femminile, che ha saputo unire tradizione e innovazione, per andare incontro al mutare delle abitudini alimentari. Così la classica 'scarpetta' è stata accompagnata da un pane speciale di farro e riso, soffice, delicato, 'da leccarsi i baffi' , come ha detto qualche commensale.

venerdì 1 maggio 2015

La Pasta Filotea invitata alle iniziative di informazione di 'Comunicare per Esistere 2015'

















I giornalisti e i comunicatori dell'Associazione l'Altratavola, dopo una attenta degustazione, hanno inserito la Pasta Filotea nello speciale paniere del progetto d'informazione 'Comunicare per Esistere 2015', grazie ad una segnalazione di CasadiPasta di Santa Giustina Bellunese.

L'azienda verrà invitata a Laboratorio Europa e alle diverse iniziative che caratterizzano la presenza dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto ad Expo 2015. Il primo incontro con l'unità di informazione della rete avverrà nelle giornate di TuttoFood a Milano.

Filotea, piccola realtà artigiana nel cuore delle Marche, nasce con la volontà di fare la pasta allo stesso modo di come la si faceva una volta. Partendo dalla tradizione millenaria della pasta all’uovo, Filotea trova nella ricerca del gusto autentico la propria vocazione. Per questo il suo processo realizzativo è basato non solo sull’accurata lavorazione, ma anche sulla cura attenta di tutte le fasi di produzione della pasta, a partire dalla scelta della farina, della semola di grano duro e delle uova fresche.

La pasta all’uovo Filotea viene realizzata secondo l’antica ricetta Marchigiana, seguendo alla lettera lo stesso processo di lavorazione usato dalle nostre nonne.

Come nella realizzazione della pasta fatta in casa la domenica, vengono utilizzate solo le migliori uova e la migliore farina.

La paziente lavorazione artigianale è fondamentale per ottenere un prodotto unico nel suo genere, sia per le straordinarie caratteristiche di leggerezza e digeribilità che per l’elevata capacità di assorbire i sughi, proprietà che la rende capace di esaltare ogni tipo di preparazione.